Film documentario "IL CIELO IN ME. VITA IRRIMEDIABILE DI UNA POETESSA"

 

Il film documentario “Il cielo in me. Vita irrimediabile di una poetessa” di Sabrina Bonaiti e Marco Ongania, dedicato ad Antonia Pozzi, sarà proiettato in anteprima al Teatro della Società di Lecco la sera del 21 marzo, data significativa e dal forte valore simbolico e culturale, trattandosi della giornata dedicata alla poesia. Sabato 22 e domenica 23 marzo il Cineteatro "Bruno Colombo" di Pasturo ospiterà altre due proiezioni. Le serate, organizzate dai Comuni di Lecco e di Pasturo, sono dedicate al ricordo dell’amico Angelo Sala, giornalista e scrittore, che ha collaborato al progetto, partecipando a ogni fase della lavorazione e prodigandosi per rendere possibile la realizzazione del film documentario. Angelo ha sostenuto il film dedicato alla poetessa Antonia Pozzi, con l’entusiasmo e la competenza che gli sono sempre stati propri, ci ha messo la testa e il cuore, offrendo i suoi consigli, accompagnando gli autori e la troupe durante i sopralluoghi e le interviste, correggendo la sceneggiatura, presenziando alle riprese, divertendosi e trovando sempre nuovi spunti di riflessione nel rapporto tra l’opera di Antonia Pozzi e gli amatissimi luoghi della Valsassina che hanno ispirato tanta parte della sua produzione poetica.





 

IL CIELO IN ME

 

Per quattro giorni, da giovedì 13 a domenica 16 giugno, Pasturo si è trasformato in un set cinematografico per le riprese del film «Il cielo in me», progetto dei registi lecchesi Sabrina Bonaiti e Marco Ongania, sulla figura e l’opera di Antonia Pozzi, la poetessa milanese che amava ritagliarsi momenti di libertà in montagna, abbandonando volentieri i vestiti borghesi e le abitudini cittadine per ritrovare la pace e la bellezza nelle braccia delle sue “mamme montagne”.



Attraverso le sue poesie e le immagini da lei scattate, i due registi stanno ricostruendo anche il suo particolare rapporto con Pasturo, dove Antonia arrivò ancora bambina quando, nel 1917 (lei era nata nel 1912), il papà acquistò la casa che ancora oggi ne custodisce lo studio, la biblioteca e tanti degli oggetti a lei cari, e da lei accumulati anno dopo anno nei suoi lunghi soggiorni ai piedi della Grigna, fino al 1938, anno della sua morte.

Il film racconterà anche il suo rapporto con la gente semplice di montagna. Ed è stata proprio la gente di Pasturo la protagonista del cast, affiancando nelle varie scene l’attrice Erica Redaelli (di Costa Masnaga) che interpreta Antonia Pozzi. Lo hanno fatto donne uomini e bambini che hanno accettato con grande entusiasmo di partecipare a questa avventura, animando in particolare le scene che Antonia Pozzi ha fissato nelle sue fotografie oppure nelle pagine delle sue lettere e dei suoi diari: i contadini al lavoro nei campi e nelle cascine (alcune rimaste identiche alle fotografie scattate da Antonia negli anni trenta), le donne al lavatoio, i bambini incuriositi da questa “forestiera” che si interessava di loro e ne condivideva i semplici giochi. Isabella Di Giuda ha interpretato Antonia Pozzi bambina, Anna Orlandi e Sara Manzoni hanno invece interpretato le sorelline Lucia e Sandra Castelletti che furono le sue compagne di gioco.










È stata naturalmente la casa Pozzi l’epicentro delle riprese, che hanno coinvolto, oltre Pasturo, anche Barzio per lo spettacolo della Grigna settentrionale, e il vecchio nucleo di Vimogno di Primaluna. Davanti all’antica osteria Italia – dove l’intera troupe ha goduto anche dell’ospitalità grazie a Vania – è stata protagonista, come è successo anche nel cortile e nel tratto di strada davanti a casa Pozzi a Pasturo, anche una rombante e rossofiammante Alfa Romeo 6 cilindri, 1750 gtc (gran turismo compressore), modello cabriolet royal della carrozzeria italiana Cesare Sala. Realizzata nel 1932 è una della manciata di superstiti, al mondo, di un modello che l’Alfa Romeo ha realizzato in 194 esemplari tra il 1929 e il 1933. Uno di questi esemplari appartenne all’avvocato Roberto Pozzi e a Pasturo i più anziani ricordano ancora quell’automobile.

Sull’Alfa Romeo, di proprietà di Renato Perucchini, origini bergamasche ma dagli anni cinquanta residente in Svizzera, hanno preso posto, a seconda delle scene, oltre alle tre bambine citate e all’autista Luigi, interpretato da Adolfo Manzoni, i genitori di Antonia Pozzi, il papà Roberto interpretato da Demetrio Locatelli, e la mamma, donna Lina, interpretata da Antonella Villa. La figura dolcissima della nonna Nena è stata interpreta da Mariassunta Orlandi. Un casting quasi tutto di gente di Pasturo, grazie alla collaborazione che i due registi hanno trovato in Gigi Orlandi e in Renato Castelletti, quest’ultimo anche appassionato collezionista di cose vecchie, attrezzi e suppellettili di uso quotidiano che si sono rivelate importanti in alcune scene. Sono gli stessi attrezzi e le stesse suppellettili nelle mani delle persone di Pasturo fotografate da Antonia Pozzi.

Tanti bambini di Pasturo i protagonisti delle riprese in cui i due registi hanno cercato di raccontare lo sguardo di tenerezza di Antonia verso i bambini stessi che sono un tema ricorrente nelle fotografie della Pozzi, per la loro semplicità e naturalezza: Matteo e Federico Arrigoni, Mattia e Tommaso Galbani, Alessia e Federico Santi, Marco Gianola, Alessia Locatelli, Lorenzo Bax, Simone Manzoni, Valentina Arrigoni e Beatrice Spada.










A loro si sono aggiunti anche gli adulti con Carlo Civilini nel ruolo del venditore di pentole, Danila Bergamini l’acquirente delle pentole, Marisa e Renato Castelletti i venditori di giocattoli, Gianni Orlandi il postino, Angelo Ticozzi contadino, Regina Brusadelli contadina, Alessandra Ticozzi pulitrice di pentole, Mariangela Invernizzi lavandaia, Gigi Orlandi contadino, Marilisa Anghileri e Marina Ruthhiwcapie filatrici, Giacomo Ghezzi, Bortolo Selva, Carla Brizzolari e Marina Tudino venditori di frutta.
Oltre a chi ha interpretato scene davanti alla macchina da presa anche chi ha collaborato in tanti altri modi, da Massimo Orlandi che ha risolto centomila problemi piccoli e grandi a Angelo Ticozzi e Lele Monticelli che hanno messo a disposizione le loro cascine,  da Angelo Pio e Pietro Doniselli che hanno permesso di effettuare le riprese nella loro corte e davanti al loro portone in via Cantellone, a Debora e Rosi Orlandi del negozio di frutta “Il Portico” di Pasturo che hanno offerto la frutta, a Mariella Riva e Fausto Bergamini per le riprese e l’ospitalità nella loro corte, dai vigili dell’Unione Centro Valsassina ai supervisori Davide Frontini e Gianmaria Calvetti, dalla parrucchiera Olga Maresi alla truccatrice Daniela Melis, fino al sindaco di Pasturo, Guido Agostoni, che tanto ha fatto per le riprese perché bene ha colto come in questo film riviva il paese di Pasturo amato, cantato nelle poesie e tanto vivo nelle fotografie di Antonia Pozzi.

                      

                                                                                                                   Angelo Sala

 

IL GRINZONE n.43

 



 

                                               LA FORTUNA L’È SORDA


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Dopo tre mesi di prove, anche quest’anno è andata in scena una nuova commedia: “La fortuna l’è sorda” di Luciano Meroni recitata dagli "Amici del Teatro" di Pasturo.


Il pubblico, con la sua partecipazione calorosa e divertita, ha dato una grande carica a chi si esibiva sul palcoscenico decretandone un sicuro successo.

 

 


                                                                                                       




GRAZIE, SUOR TERESINA!


Domenica 14 luglio in Chiesa Parrocchiale si è celebrata la S.Messa come ringraziamento e saluto a suor Teresina che, dopo quattordici anni di vivissima permanenza e attività a Pasturo,  in agosto sarà trasferita a Mesero in provincia di Milano.


SALUTO DEI GENITORI

La tristezza che proviamo è grande, intima e silenziosa dentro ciascuno di noi, ma la voce per dire grazie è forte e chiara. Grazie al Signore e all’ordine delle Suore del Preziosissimo Sangue per il dono che ci hanno fatto in tutti questi anni con la loro presenza e per quella che ancora vorranno donarci.

Suor Teresina è senz’altro un’educatrice instancabile. Con grande amore, gioia, iniziativa, tenacia e passione ha saputo “tirar fuori” il meglio da centinaia di bambini pasturesi. Tutti i bambini passati in asilo hanno suor Teresina nel cuore e hanno la consapevolezza di essere da lei amati e conosciuti nel profondo.
Suor Teresina è colei che ha saputo mantenere viva e unita tutta la nostra comunità. Là dove c’era poco o nulla lei ha creato “ un qualcosa” di grande perché vivo. Ha preso per mano i bambini e gli adolescenti organizzando il catechismo e l’oratorio; ricorderemo sempre le bellissime passeggiate sui nostri monti con lei in prima fila.  Ha dato conforto ad ammalati ed anziani, aiutando altresì chiunque avesse bisogno.

Suor Teresina non solo ha amato ed educato i nostri figli ma, come genitori, ci ha ascoltato, accolto, valorizzato, incoraggiato e guidato con disponibilità, affetto e rispetto.

Madre Teresa di Calcutta dice che:
Se fai il bene, ti diranno che lo fai per secondi fini…      Non importa, fa’ il bene.
Se realizzi i tuoi obiettivi incontrerai chi ti ostacola…       Non importa, realizza.
Il bene che fai forse domani sarà dimenticato...          Non importa, fa’ il bene.
L’onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile…    Non importa, sii onesto e sincero.
Da’ al mondo il meglio di te, e forse sarai preso a pedate…    Non importa, da’ il meglio di te.

Le parole di Madre Teresa esprimono - Suor Teresina – quella che è stata la sua vita in mezzo a noi, il percorso fatto insieme (non lo dimenticheremo!), ma vogliono anche essere un augurio di continuare così, con tutta la forza che ha dentro.

Arrivederci.

 


 IL GRINZONE n.44


 

 

 



 

ZucUp: 24 CHILOMETRI AL CONFINE DEL CIELO

 

22 Settembre 2013: prima edizione della ZacUP... Skyrace del Grignone. Che giornata!
Quante emozioni vissute insieme ad amici meravigliosi; la consapevolezza di essere giunti laddove un anno fa avevo pensato di giungere: dedicare una gara di Skyrunning alla memoria di mio fratello Andrea sulle montagne che amava.

 

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Vedere cosi tanta gente, atleti e pubblico, sentire il loro calore, il loro abbraccio, il ricordo di Andrea, che comunque anche chi non lo conosceva ha voluto manifestare, beh mi ha riempito il cuore di gioia e gli occhi di lacrime; quella gioia che Andrea sapeva trasmettere.

È andato tutto bene, quasi 400 atleti al via e tutto ha funzionato a meraviglia; atleti che alla fine erano soddisfatti ed entusiasti del calore della gente lungo il percorso, dell'assistenza offerta dai volontari e dai rifugi, atleti che hanno percepito il calore di un paese che con campanacci e incitamenti ha fatto sentire tutti a casa loro.

Ho sempre creduto che Pasturo potesse diventare la marcia in più di questa manifestazione: e così è stato.

È da meno di un anno che io e mia figlia Sara abbiamo scelto di diventare Pasturesi perchè abbiamo deciso di dare vita a quello che era il sogno di Andrea: vivere a Pasturo sotto la sua amata Grigna. E oggi ancor di più mi è chiaro il perchè: persone fantastiche, semplici e umili, pronte ad aiutare e a condividere.

Beh, oggi al di là dell'anagrafe mi sento ancor di più Pasturese, perchè Pasturo mi ha accolto come se fossi nato e cresciuto qui.

È filato tutto liscio grazie ad una macchina organizzativa che ha “girato” benissimo grazie a dei ragazzi che non si sono mai tirati indietro e che hanno affrontato e risolto con il loro entusiasmo i problemi che si sono presentati. Ragazzi che non mi stancherò mai di ringraziare e i cui nomi ormai credo tutti conoscano: Stefano e Gabriele che con me e Damiano hanno vissuto e sofferto la gara nel parterre, gestendo e coordinando le varie attività; poi i corridori: Adriano, Tullio, Paolo, Matteo, Dario e la scopa Davide…

Ho ricevuto nei giorni a seguire tantissime mail e telefonate di complimenti per come tutto si è sviluppato; ringraziamenti che, oltre a condividere con gli amici del Comitato, devo estendere a tutti i volontari che ci hanno supportato nella gestione della gara: il Soccorso Alpino della Valvarrone, il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Bormio e Madesimo, il 118, la Protezione Civile, la Comunità Montana, gli Alpini, i CAI di Ballabio, Mandello, Esino, Barzanò e Missaglia, lo sci club fondo di Primaluna, il gruppo Cacciatori, il PeliBike, l'associazione APE, oltre ai volontari non facenti parte di nessuna associazione ma che si sono offerti di supportarci ai ristori, lungo il percorso con fotografie (circa 5000 foto messe a disposizione gratuitamente degli atleti sul sito www.zacup.it). Complimenti che non posso dimenticare di estendere ai Rifugi e all'Agriturismo toccati dalla gara che in completa autonomia hanno gestito i loro ristori: Rifugio Riva, Rifugio Bogani, Rifugio Brioschi, Rifugio Antonietta al Pialeral e Agriturismo Brunino, unitamente alla Polisportiva Pagnona, i Falchi di Lecco, l'associazione Amici del Pialeral, e la nostra Amministrazione Comunale che in modo determinante hanno contribuito alla nascita di questa avventura.

Stiamo già pensando all'anno prossimo, iniziando a focalizzarci sulle cose da migliorare e contando ancora di più sul sostegno e entusiasmo di Pasturo perchè il 21 Settembre 2014 sia un'altra giornata di festa!

Che cosa aggiungere? Mi viene solo: FANTASTICO!

Grazie di cuore e un ciao ad Andrea…


                                                                                                       Alberto Zaccagni


IL GRINZONE n.44




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