Bontà inesausta

 

Chi ti dice

bontà

della mia montagna? -

così bianca

sui boschi già biondi

d'autunno -

e qui nebbie leggere alitano

in cui sospesa

è la luce dei ragnateli -

della rugiada

sulle foglie morte -

mentre il terriccio accoglie

petali stanchi di ciclamini

e crochi, velati

di uno stesso pallore

roseo -

tu sana, venata di sole,

porti sul grembo

il cielo tutto azzurro -

chiami voli d'uccelli

alle tue mani

colme di vento -


Bontà

a cui beve il suo canto

il cuore

e di cantare non può più finire -

perché sei la sorgente che rifà

il sorso bevuto

ed il suo fondo

non si tocca mai.


Pasturo, 1° ottobre 1933