La sorgente

 

Al tuo monte

che il vento esilia

dietro siepi di gemme chiuse

risali in sogno:

vinci a strappi il tuo peso tra le pietre.

 

E nasci

vena bianca nell'attimo d'azzurro,

nudo canto proteso

oltre le nubi

mute.

 

Ma cada un raggio - ed è risveglio:

in terra

muore a singulti la tua vita effimera.

 

Acqua di stagno

ti spaventa - ora - la voce

ridestata del vento,

lento ti beve

il sole

tra le canne sconvolte.

 

3 maggio 1935