A PASTURO IL PRIMO CASEIFICIO D'ALPEGGIO


E’ sui monti di Pasturo, in località Rizzolo, la prima malga del territorio montano lecchese, che ha ottenuto il riconoscimento autorizzativo ai sensi delle norme comunitarie europee, il famoso “BOLLO CEE”.

Tale fatto è maggiormente degno di considerazione se si pensa che l’impresa agricola titolare del caseificio d’alpeggio Rizzolo (riconoscimento n. 03/1206 I) è un allevamento bovino da latte sito nel fondovalle valsassinese sempre nel Comune di Pasturo; si tratta infatti dell’Azienda Agricola Invernizzi Antonio Alfredo di Via Carreri, 40.

Era il gennaio 1997 quando l’Italia recepì le normative comunitarie in materia di latte e latticini con il Decreto del Presidente della Repubblica n. 54, dando attuazione alle esigenze di natura sanitaria del legislatore europeo.

Tutti gli operatori del settore alimentare lattiero caseario, allevatori, tecnici e sanitari si resero subito conto che tali disposizioni, pur se doverose e necessarie, sarebbero state di pratica e abbastanza immediata attuazione per i medi e grandi caseifici situati in aree lombarde imprenditorialmente più “facili”, ad esempio nelle province della bassa pianura padana.

Situazione ben diversa è quella che caratterizza la realtà produttiva agricola delle zone prealpine lombarde dove, oltre alle difficoltà secolari proprie della zootecnia montana, si sono affiancate, nel corso degli ultimi venti anni, un’infinità di gravanti economiche, burocratiche e sanitarie che hanno reso estremamente difficile l’attività di imprenditore agricolo in tali territori.

 

Eppure, l’azienda di cui stiamo parlando, ha saputo e voluto, con le sue sole forze, ristrutturare i locali dell’alpeggio Rizzolo in modo tale da renderli idonei dal punto di vista strutturale ed igienico-sanitario alle richieste di legge.

 Tale sforzo appare ancora più importante quando si scopre che, sempre la stessa azienda, è provvista di un secondo laboratorio di lavorazione del latte a fondovalle, sempre in Pasturo, dove il bestiame viene stabulato e munto negli altri periodi dell’anno.

Anche questo caseificio è stato riconosciuto con “BOLLO CEE” dal Servizio Veterinario competente dell’ASL di Lecco (riconoscimento n. 03/1354 I).

La tenacia e la caparbietà, unite all’amore per il proprio lavoro e al rispetto per la natura e i monti della nostra valle hanno fatto sì che un giovane e capace allevatore di bovini di razza bruno-alpina trovasse la determinazione e le energie per affrontare la sfida che attende nei prossimi anni le aziende zootecniche montane: rimanere nel mercato delle produzioni alimentari in maniera economicamente competitiva, garantendo nel contempo il consumatore in merito alle esigenze di salubrità e di rispetto delle disposizioni sanitarie vigenti.

Oggi la “salubrità” di un alimento è requisito intrinseco di garanzia della “qualità” dell’alimento medesimo; evidentemente questo concetto è, per l’Azienda Agricola Invernizzi Antonio Alfredo, un principio basilare che ne caratterizza la propria attività produttiva e le proprie scelte imprenditoriali.

Bisogna prendere atto che, oltre all’indiscusso e oramai famoso elevato livello qualitativo organolettico che caratterizza le produzioni di “stracchino” del Pasturese, anche tutte le richieste di salute e salubrità che il moderno consumatore esige dai cibi vengono pienamente garantite dai medesimi formaggi.

                                                                                  

                                                                                    Marco Marchetti

 

IL GRINZONE n.7