VIVERE DA AUSTRALIANI


Parlare di Australia rievoca grandi avventure, paesi sconfinati e sconosciuti; ma anche lunghi viaggi e, perchè no, desiderio di evadere, scappare.

La nostra avventura inizia a febbraio, quando in Valsassina la temperatura ancora ghiaccia, nei prati, l'abbondante neve di questo inverno. In Australia ci siamo già andati, io e mia moglie; nel 2000 e nel 2002, senza figli però.

Programmiamo una sosta a Dubai sia all'andata che al ritorno per rendere tutto più sopportabile ai piccoli. All'andata ci fermiamo negli Emirati solo un giorno e poco più, non abbiamo il tempo di vedere granchè. E infatti la città non ci colpisce, se non per il caldo afoso, i cantieri ovunque e l'acqua cristallina ma gelata dell'oceano. Apprezziamo molto la cucina dell'Hotel, indiana, ma il nostro pensiero è all'Australia dove arriveremo solo due giorni e ventuno ore d'aereo dopo essere partiti dall' Italia.

Arriviamo a Brisbane, capitale del Queensland, uno stato enorme: basti pensare che è grande circa 1.750.000 km, più di tutta l'Europa centrale e occidentale messe insieme. In tutte le nostre visite in Australia non ci siamo mai mossi da qui ed è facile capire perchè: con un territorio così sconfinato non mancano paesaggi, luoghi ed atmosfere da scoprire. Inoltre il nostro viaggio è motivato anche dal desiderio di spendere del tempo con i nostri parenti che da vent'anni vivono lì. E questa è una fortuna, perchè abbiamo la possibilità di vivere da australiani e non da turisti. Non dobbiamo subire la frenesia e la rincorsa alle mete "turistiche" che attanaglia chi viaggia “organizzato” da tour operator, tralasciando l'aspetto umano di un popolo che, secondo me, può insegnarci tanto. Certo, a noi italiani può far sorridere veder annoverata tra i luoghi di rilevanza storica una casa coloniale di fine settecento, avendo inIitalia il Colosseo e simili; ma non dobbiamo dimenticarci che il continente australiano è "nuovo" essendo stato colonizzato solo dal 1770 in poi.

Il Queensland è soprannominato "The sunshine state" perchè il sole splende di media 300 giorni all'anno; il clima è subtropicale, con un'estate torrida e un inverno mite; le case sono per la grande maggioranza sprovviste di sistema di riscaldamento.

Si possono dire tante cose sul popolo australiano, ma non che non sono ospitali. Abbiamo conosciuto tante persone e tutte ci hanno trasmesso grande serenità e amicizia. Il fattore atmosferico naturalmente gioca a loro favore; il sole sorge presto alla mattina e tramonta verso le 19.00 alla sera, dando la possibilità di godersi ancora uno scampolo di giornata dopo il lavoro. ll venerdi finiscono prima e si ritrovano nei pub a mangiare e bere con gli amici; pub modello inglese, unico posto dove puoi bere alcolici, a parte i ristoranti. Una nota curiosa: al ristorante se vuoi puoi portarti la tua bottiglia di vino e bertela in tutta tranquillità. Occhio all'alcolemia perchè la tolleranza per chi si mette al volante un po' brillo è praticamente vicina allo zero. Ma, visto che hanno molto da insegnarci, in qualsiasi momento puoi chiamare un taxi e, all'occorrenza, anche un accompagnatore che guida la tua auto fino a casa.

Una sera mi hanno portato allo stadio a vedere un'importante partita di rugby league, un tipo di rugby a metà tra quello tradizionale e il football americano. Sono rimasto molto colpito dalla festa e dalla gioia di tutti gli spettatori, coinvolti dagli organizzatori con spettacoli di majorettes e tanto di cavallo con splendida cavallerizza in campo ad ogni meta. Tante famiglie, tanto pubblico femminile e tanta sportività, un piacere andare allo stadio…

La citta di Brisbane è una delle più grandi al mondo per estensione. Ha un centro commerciale, dove le abitazioni sono veramente poche e tutti il resto è fatto di grattacieli finanziari e attività. Potete scordarvi di trovare il negozietto di alimentari fuori casa o il calzolaio o qualsiasi altra bottega… Tutto è inserito in enormi centri commerciali, multilivello, dove trovi di tutto e di più. Al livello più basso si trova il “food-level”; autentiche sale mensa con ai lati "mini-ristoranti take away" con tutte le cucine del mondo: dal cinese al messicano, dall’ italiano al thailandese all'indiano. Senza tralasciare le grandi catene di fastfood d'impronta americana quali Mcdonald, Hungry Jack e polli fritti o alla griglia di tutte le risme. Basta scegliere e sedersi a mangiare. Tutto intorno al centro economico si sviluppa la città, come sdraiata sulle colline intorrno al Brisbane River, fatta di quartieri all'americana, con villette con il giardino, tutto molto curato ed ordinato, senza recinzioni. Tutta la civiltà si sviluppa lungo le coste perchè l'interno è fatto di praterie sconfinate, fino ad arrivare al deserto del centro Australia. E' strano uscire dalla città verso l'interno e subito non vedere che campi, allevamenti e prati sterminati: si notano solo le cassette della posta all' inizio del viale di accesso alla proprietà, testimonianza che in quelle lande qualcuno abita.

Non c'è la tradizione del pranzo di mezzogiorno; un po’ credo per il gran caldo e un po’ per recuperare tempo che puoi usare per uscire prima il pomeriggio.
La vera tradizione è il barbecue, un'istituzione insieme alla birra, servita al massimo a tre gradi, praticamente solida! Per dare l'idea basti pensare che l'impianto che trasferisce la birra dai fusti al bicchiere è solitamente ricoperto da tre/quattro centimetri di ghiaccio. Uno spettacolo.

Nei pub, alcuni risalenti ai primi dell'ottocento, si mangiano le famose T-bone steak , le bistecche con l'osso a forma di "T "alte qualche centimetro e mangiate rigorosamente "rear", praticamente solo scottate sulla griglia, accompagnate dalle immancabili patatine fritte. I tagli di carne sono diversi dai nostri, seguono il tipo americano, ma il bello è che in fase di ordinazione scegli personalmente dalla vetrina frigorifera il pezzo di carne che vuoi e lo segui durante le fasi di preparazione nella cucina a vista.
Altri piatti tipici sono le pie, torte salate ripiene di carne macinata con l'aggiunta di ingredienti a scelta quali formaggio e bacon, per esempio, e fish and chips, pezzi di pesce fritto con patatine. Brisbane si affaccia sull'oceano e quindi il pesce è pressochè sempre fresco.

L'aspetto che comunque colpisce di più è la tranquillità del popolo australiano; i ritmi sono molto meno forsennati dei nostri, si nota la continua ricerca della vita serena, senza ansie, unita ad una educazione civica tra le migliori che abbia mai visto. Per un italiano, vedere centinaia di persone che stanno regolarmente in coda per aspettare il pullman del servizio pubblico che li porterà allo stadio, tutti composti nel pieno rispetto dell'altro, è una sensazione purtroppo estranea.

Siamo andati in giro a vedere le riserve naturali di Currambin, abbiamo fatto la foto con i Koala in braccio e accarezzato i canguri; abbiamo visto ragni grossi come una mano, pericolosi e non. Siamo andati a Fraser Island ed a Stradebroke Island; la prima è l'isola di sabbia più grande al mondo, dove puoi correre con il tuo 4wd "Four whell drive", il fuoristrada, per chilometri sulla sabbia bianca senza incontrare anima viva o dove puoi immergerti nei vari laghi di Tea Tree e uscire con la pelle morbida come la seta; ci vuole un po’ di coraggio ad entrare nel lago marrone senza riuscire a vedere il fondo nonostante l' acqua arrivi alle caviglie, con i piedi che toccano rami che sembrano serpenti e poltiglia di legno come sabbie mobili, ma la sensazione di freschezza e benessere del dopo non ha eguali..

La seconda invece è appena fuori Brisbane ed è meno selvaggia della prima; spiagge sconfinate, ma alto pericolo di squali. Personalmente ho quasi fatto un incontro con uno squalo quest' anno, schivato solo per pura fortuna; il pericolo è reale sull'isola, i cartelli si sprecano, ma solo nel 2008 cinque persone sono state attaccate. Saranno le ferie, ma l'atmosfera che respiriamo è magica; l'Australia gode di una luce particolare, tutto sembra più colorato, il cielo più blu. Bisogna stare attenti perchè Brisbane in particolare e il Queensland più in generale sono ai primi posti nelle classifiche delle persone colpite dal cancro della pelle e la sensibilità sociale al problema è molto molto alta. In spiaggia per esempio i bambini indossano particolari tutine contro i raggi solari, cosa che a noi fa quasi ridere.

Purtroppo però quattro settimane passano in fretta ed è arrivata già l'ora di tornare. Ci rifermiamo a Dubai, dove questa volta abbiamo il piacere di visitare la città nel deserto con più calma e ci accorgiamo che con i soldi si possono fare veramente tante cose a favore della gente e del turismo. Dalle pensiline alla fermata del pullman con l'aria condizionata agli alberghi che garantiscono uno standard altissimo pur a prezzi modici. Abbiamo preso il pullman scoperto che compie tutto il giro della città e abbiamo visto la palma, la più grande isola artificiale che si vede anche dallo Spazio, o l'Atlantis, l'albergo con le camere con vista sull'acquario interno alto diversi metri e contenente una quantità d’acqua impressionante, o la struttura per lo sci con otto piste diverse (tra nere e rosse, la più lunga di 600 metri), dove una giornata sulla neve (nel deserto!!!!!) costa 30 euro compresa l'attrezzatura. E' un cantiere sempre aperto e forse questa è la cosa più brutta.

Ma ormai è proprio ora di tornare a casa. Siamo stati fortunati perchè tutto è andato bene e continuiamo a tenere nel cuore uno splendido ricordo di una terra ospitale e bellissima.

Un ultimo consiglio: non mangiate la pizza, è orribile.

                                              

                                                                                                        Raffaela e Stefano

IL GRINZONE n.27