IL "CIRCO BIANCO" DIETRO LE QUINTE

 

Tutti noi vediamo alla televisione e (chi più chi meno) ci appassioniamo alle gare di sci che - neve permettendo - accompagnano la stagione invernale: il Circo Bianco. Ma “dietro le quinte” c’è un mondo che vive, lavora, programma… 
Una gradevole conversazione con Gabriele Colombo, 45 anni, pasturese doc, ci aiuta a capire.


Gabriele segue la Coppa del Mondo di sci alpino da ormai cinque anni, da metà ottobre a fine marzo, nelle varie tappe. Tutta l’organizzazione fa riferimento alla FIS mentre Infront Sports & Media1, coordina diversi progetti. In particolare

Gabriele fa parte del Team del progetto AUDI FIS SKI WORLD CUP che, con la sponsorizzazione del marchio AUDI, per ogni gara deve predisporre la Start House (il “muro” di partenza degli atleti), l’Arco di Arrivo, l’Exit Gate (per l’uscita degli atleti dal campo gara), il Podio per la premiazione e lo spazio per le interviste.

Tutte queste “strutture” marchiate AUDI sono trasportate con tre furgoni che devono arrivare i giorni precedenti la gara nella località prevista e gli addetti devono a quel punto, e in tempo utile, scaricare, assemblare, posizionare, costruire, e - dopo la gara - smontare, caricare i furgoni e partire per la tappa successiva. Sembra tutto facile, un lavoro quasi di routine ma non è così: un podio ben posizionato che permette, anche quando vi salgono gli atleti, di vedere bene i loghi degli sponsor, fa la differenza e a volte si tratta di spostamenti di pochi centimetri… Oppure l’altezza dell’Arco di Arrivo in funzione dei raggi del sole che a volte non permettono la ripresa degli atleti… Sono piccole attenzioni che, se si lavora bene e in collaborazione con tutti, danno soddisfazione, anche perché ci sono quelli che le notano…

Questo nelle situazioni di normalità perché ci sono spesso degli imprevisti: dall’annullamento della gara per mancanza o eccesso di neve, allo spostamento del cancelletto di partenza, sempre per problemi metereologici… Durante lo svolgimento della gara poi si deve collaborare con i giudici di gara e con i tecnici FISI per diverse incombenze, dalla verifica degli sci utilizzati dagli atleti alla consegna di alcuni pettorali come quello rosso per il leader…

C’è così la possibilità di girare il mondo, di vedere le più belle località di montagna dove si pratica lo sci. La Coppa del Mondo 2022/2023 avrà inizio a Sölden, in Austria, il 22 ottobre e si concluderà il 19 marzo 2023 a Soldeu, in Andorra, toccando oltre 30 altre località per le gare maschili e femminili, da quelle più note come Garmisch-Partenkirchen (Germania), Wengen e Adelboden (Svizzera), Kitzbühel e Schladming (Austria), Bormio, Val Gardena, Alta Badia e Madonna di Campiglio in Italia, fino a Lake Louise (Canada), Aspen (USA). Quest’anno, per la prima volta, si gareggerà anche a Cervinia. E non è detto, si sussurra nell’ambiente, che si presenti l’occasione per qualche gara addirittura negli Emirati Arabi a Dubai


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Certo il lavoro è pesante e, per certi aspetti, richiede la massima attenzione e concentrazione, ma ci sono anche dei momenti liberi e la possibilità di scendere su piste famose, fare dello sci alpinismo nelle foreste canadesi o correre sulle spiagge norvegesi offre significative soddisfazioni. Come pure la possibilità di conoscere atleti famosi, sia in campo maschile che femminile, i loro allenatori, i giornalisti, insomma tutto il mondo del Circo Bianco che a volte si ritrova negli stessi alberghi…

In particolare ci sono atleti famosi che mantengono una normalità di rapporti umani certamente apprezzabile, come ad esempio Peter Fill, ben due medaglie iridate e tre volte campione del mondo di discesa ed ora allenatore, che nota ed apprezza anche il lavoro degli altri.

Gabriele ricorda la bellissima tripletta azzurra in campo femminile (Curtoni, Bassino, Brignone) il 25 gennaio 2020 a Bansko (Bulgaria), poco prima del periodo COVID…

In effetti il Circo Bianco non si è fermato ma certo ha subito notevoli restrizioni negli ultimi due anni. Hanno dovuto far riferimento alle famose “bolle” (così come in alcune scuole…): gruppi stabili di collaboratori che potevano spostarsi insieme dall’albergo al campo gara e ritorno, senza altri contatti e con tampone ogni tre giorni; ovviamente se positivi o dubbi si entrava in “quarantena”.



E’ molto interessante osservare, ci tiene a sottolineare Gabriele, come in altre nazioni (come l’Austria o la Svizzera) eventi che richiamano moltissime persone anche in paesi relativamente piccoli (a Garmisch o Kitzbühel ad esempio si parla di oltre 20.000) abbiano una organizzazione perfetta: non ci sono macchine che intasano le strade perché tutte devono fermarsi prima e accedere solo con bus navetta; non si può “alzare il gomito” e riprendere la propria macchina perché prima di uscire dai parcheggi si fa l’alcoltest; non ci sono rifiuti in giro altrimenti si viene subito multati ecc. Forse in Italia da questo punto di vista c’è ancora molto da imparare…

Una nota divertente per chiudere: appena finito di montare il palco per la conferenza stampa, a Bansko (Bulgaria), Gabriele e i suoi compagni di lavoro si sono seduti dietro il tavolo ed hanno improvvisato una conferenza stampa coi giornalisti che ponevano loro le domande… concludendo con una sonora risata collettiva.

 

                                                                                                                                 Guido



IL GRINZONE n.80