INTERVENTI DI RESTAURO

PER IL RECUPERO DELLA MERIDIANA DI VIA PIGAZZI A PASTURO


I centri storici dei nostri paesi hanno subito durante gli anni numerosi interventi di manomissione. In Valsassina, molti edifici storici sono stati oggetto di ripetuti rifacimenti, compromettendo cosi una corretta lettura della sua architettura originale.

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Tali edifici hanno una valenza storica che testimonia le presenza di maestranze locali e la loro capacità di utilizzare materiali del posto (pietre, legno, sabbia, calce) con grande competenza tecnica e gusto estetico, infatti anche nella sobrietà degli edifici più semplici si riscontra una pregevole armonia architettonica.

-   La sabbia veniva estratta da cave locali e per tale motivo il suo colore si integra con il contesto paesaggistico (vedi parete sud della chiesa di via Manzoni). Nelle poche testimonianze rimaste possiamo osservare come venivano eseguiti gli intonaci che hanno una precisa caratteristica di stesura e di colore.

-  Il legname utilizzato per la costruzione di coperture o ballatoi era principalmente castagno, tagliato seguendo dei criteri ben precisi e sapientemente stagionato.
Le pietre erano lavorate manualmente ed impreziosivano le abitazioni con archi, terrazzi, davanzali, fontane e cornici.

Per tali motivi si sottolinea l’importanza di preservare tutte le finiture con un opportuno intervento di restauro che grazie all’utilizzo di materiali idonei ne garantisca una durata nel tempo.

Conservando e restaurando vecchi edifici (cascine, abitazioni, edifici signorili) del paese, di Pasturo in particolare, si tramanda la sua importanza storica nel corso dei secoli.

Molte erano le facciate che presentavano decorazioni ed affreschi, in parte andati persi a causa di interventi invasivi. Le poche testimonianze artistiche rimaste dovrebbero essere conservate e preservate nel tempo con interventi adeguati perché, oltre ad arricchire la singola abitazione, impreziosiscono l’intero paese.
L’intervento di restauro viene spesso erroneamente inteso come intervento che per costi e tempi deve essere riservato ad abitazioni di una certa importanza, oppure che i materiali utilizzati hanno una durata limitata nel tempo. Il restauro è invece un intervento che preserva a lungo le finiture, i materiali e la bellezza di un edificio, oltre a evidenziare i vari passaggi storici che lo stesso ha subito negli anni.

Un esempio significativo è costituito dal recente restauro della casa sull’angolo fra Via Manzoni e Via Pigazzi, sulla cui facciata è collocata una meridiana.

 

Periodo storico e descrizione

La meridiana, eseguita con la tecnica dell’affresco e con molte rifiniture a mezzo fresco, è stata realizzata nel 1859 da Gian Maria Tagliaferri da Pagnona in occasione dell’armistizio di Villafranca, concluso da Napoleone III di Francia e firmato da Vittorio Emanuele II. Infatti nell’epigrafe celebrativa, sotto la meridiana stessa, si possono leggere l’anno di realizzazione e le iniziali dei due personaggi storici:

 W.
1859
W.
V.E. E L.N.

(Viva l'anno 1859. Viva Vittorio Emanuele e Luigi Napoleone)

  

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La parte centrale, il vero e proprio quadrante della meridiana, è scandito dai numeri arabi.
Il quadrante è incorniciato da un ricco motivo decorativo con volute e riccioli nelle tonalità del rosso magenta. Nella parte centrale in alto è raffigurato un sole antropomorfo su un fondo recentemente ridipinto di blu.

La meridiana è accompagnata dalla scritta “IL TEMPO FUGGE E PIU’ NON FA RITORNO TU SENZA BENE OPRAR NON PASSAR GIORNO”. In effetti, nelle decorazioni degli orologi solari sono spesso presenti citazioni sul trascorrere del tempo.

L’ombra che indica l’ora è proiettata da un sottile filo metallico teso tra il muro e lo gnomone di ferro. Quest’ultimo non è in posizione centrale perché la parete non è orientata perfettamente a sud.

Sulla parete dove è collocata la meridiana sono presenti altri due orologi solari. Il più antico, coevo all’impianto decorativo dell’abitazione (1776), fungeva da sovrapporta del portoncino d’ingresso; di esso sono ancora visibili le incisioni che scandivano le ore.
Il secondo, recuperato durante le fasi di restauro della facciata, è chiaramente visibile ed indica il mezzogiorno con la lettera “M”.

 

Stato di conservazione e intervento di restauro

La meridiana è stata oggetto in passato di un intervento di ristrutturazione che ha comportato il ritocco generale delle volute e delle diverse tinte, nonché il rifacimento della parte della scritta andata persa. Non sempre questo intervento è stato rispettoso delle tinte e dei contenuti originali.

46 meridiana3Per questo il recente restauro si è svolto con una prima fase di consolidamento del colore con prodotti a base di silicati e dell’intonaco con malte idrauliche, proseguendo poi con la pulitura tramite solventi idonei.
La fase successiva ha previsto la stuccatura con malte a base di calce e sabbia ad imitazione della superficie originale.
Infine si è concluso con la reintegrazione pittorica a velature utilizzando colori a base di silicato.
Quest’intervento si è svolto nel pieno rispetto dell’impianto decorativo, utilizzando i criteri del restauro conservativo.

 

Considerazioni finali

La valenza storica della meridiana e dell’edificio con il suo pregevole impianto decorativo, nonchè il suo stato di conservazione, con problematiche che sarebbero tese a peggiorare nel corso degli anni, hanno reso necessario un restauro conservativo che valorizzasse l’opera e ne garantisse una corretta lettura d’insieme.

A seguito dell’intervento di restauro sono emerse sovrapposizioni stratigrafiche di colore e di intonaco, incisioni e scritte che aiutano a ricostruire i diversi passaggi storici dell’edificio.

Come dicevamo all’inizio, il recupero degli edifici storici permette di dare valore alle diverse tipologie architettoniche del paese, rendendo evidente la sua importanza storica nel corso del tempo e valorizzando il suo inserimento a livello paesaggistico.

  

Testo e foto a cura di Wilma Donghi e Cinzia Mauri


IL GRINZONE n.46