TAO E YOKO

 

After 3 years living (hiding) in Pasturo, Mr. Agostoni, mayor of Pasturo, found our landlord Fabio, Fabio found us: Hey Yoko and Tao, Mayor of Pasturo wants to interview you!

‘People know you!’ Mr. Agostoni said, ‘you pass the street, ’dododododo’(with his index and middle finger walking on the table), and disappear. Why not let us know more about you?’

… So here we are!

 

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Noi siamo Yoko e Tao. Yoko è un soprannome e Tao è un cognome. Ma la gente ci chiama così. Noi siamo venuti in Italia nel 2010. I primi tre anni li abbiamo passati a Milano, studiando architettura al Politecnico dove ci siamo laureati nel 2013.

“Perché avete scelto l’Italia?” ci chiede la gente.
“Noi abbiamo fatto domande per diversi posti e poi l’Italia ha scelto noi.”

57 cinesi7Noi amiamo la natura e, in particolare, la montagna. Grazie alla ragionevole distanza fra Milano e le Alpi, noi potevamo fare delle escursioni nel tempo libero. Erano comunque sempre di corsa, sia che fossero di una giornata oppure due.

Noi abbiamo un gatto e non abbiamo un’auto (del resto non sappiamo neppure guidare), perciò non possiamo lasciare la casa per lungo tempo. Abbiamo pensato che se potevamo vivere più vicino alle montagne, potevamo camminare più spesso e con meno fretta.

 

Stavamo cercando un appartamento in zona di montagna e, mentre stavamo concludendo la nostra tesi di Laurea, ne abbiamo visto uno carino in un posto chiamato “Pasturo”, di cui noi certamente non sapevamo nulla. Abbiamo contattato il suo proprietario Fabio Lenti, e Tao andò a vederlo. Ogni cosa andò per il verso giusto. Quasi immediatamente dopo la Laurea, abbiamo lasciato Milano e siamo venuti a Pasturo - una piccola cittadina circondata da meravigliose montagne. Vivere qui realizza il nostro sogno di sempre: uscire di casa e cominciare a camminare nella natura.

Il nostro gatto si chiama “Piano”, perché è nato vicino al Lago di Piano. Per lui traslocare a Pasturo è stato come tornare a casa. Egli in qualche modo ci disse: “Qui è casa. Io starò qui, non importa dove andrete voi”.

 

Primi giorni

Dopo la Laurea, abbandonare il lavoro, traslocare da una grossa città come Milano ad un paese di montagna di 700 abitanti, può apparire insolito per molta gente. Con la nostra identità Cinese ben in evidenza sui nostri visi, il tutto finiva per apparire un po’ strano a chiunque conoscessimo.

La gente non ha mai smesso di essere curiosa circa l’argomento “due Cinesi vivono a Pasturo”. Gli amici in Cina tendevano a pensare: “Wow, voi ragazzi siete romantici!”.

I genitori periodicamente dubitavano: “Come potete farcela a sopravvivere là? ”.
I nostri amici italiani, tutt’al più chiedevano cose più facili, tipo: “Dov’è Pasturo?”
Agli inizi, pensavamo che avremmo vissuto a Pasturo per alcuni mesi, durante i quali avremmo cercato un lavoro in un’azienda da qualche parte e poi ci saremmo spostati. Non avevamo un piano prefissato.

 

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Eravamo super curiosi di questo nuovo ambiente. Nati e cresciuti in città, avevamo ben poca esperienza di vita in campagna, tanto meno in una zona di montagna. Le sfide, man mano, poi arrivarono. Perdemmo l’autobus locale diverse volte e fummo costretti a cambiare il programma di un intero giorno. Un’altra volta ne prendemmo uno sbagliato e ci ritrovammo dall’altro lato della Valle, con 15 kg di spesa comprata all’Esselunga (di Lecco) quando era ormai buio e nevicava fitto.
Per tre volte o più ci fu offerto gentilmente un passaggio, mentre ce ne stavamo lì tremolanti a lato della strada.               

Tuttavia, la curiosità è una medaglia con due rovesci. Ne abbiamo avuto infine la prova, mettendoci nei guai andando verso il Rifugio Grassi, per il sentiero che passa dallo Zucco di Cam. Fummo recuperati dal ‘Soccorso Alpino’. Alla fine di quella giornata, sedevamo fianco a fianco, fissando il Lago di Lecco ammutoliti, circondati dalla gente che passava, con i loro figli, i cani, le anatre.

L’incidente non stroncò la nostra curiosità, ma in qualche modo cambiò il nostro stato mentale. Sentimmo fortemente che dovevamo seriamente ESSERE qui, per comprendere veramente il nuovo contesto nel quale ci trovavamo. Da quella volta, cominciammo ad essere ricompensati. 

 

La nostra valle 

La natura cominciava a rivelare la sua bellezza e vitalità. Entrava dalle finestre, giorno e notte. Ci mostrava nuove magie, non importa che andassimo a osservare gli uccelli, a fare escursioni, a raccogliere erbe, ad arrampicare o semplicemente camminavamo sulla pista ciclabile fino al supermercato. Non si contano le volte che siamo stati meravigliati da Lei. La natura nutre la nostra curiosità, la nostra creatività, e tutte le altre buone cose che un Homo Sapiens può avere.   

 

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Abbiamo così incontrato il nostro primo amico Lecchese: lo “Zio Pöz” (Andrea Pozzi) colui che ha risposto alla nostra chiamata di S.O.S alla centrale del Soccorso Alpino di Lecco. Lo Zio Pöz ci ha dato modo di conoscere molti nuovi amici: Lecchesi, Milanesi, Monzesi, etc. Abbiamo conosciuto più amici che stanno in città, di quando noi stessi vivevamo in città.

E non fateci parlare del cibo, avremmo bisogno di tutte le pagine del Grinzone, e forse di raddoppiare le sue pagine. Latte fresco appena munto, robiola morbidissima, taleggio, cabiadini, polenta taragna, pizzoccheri, porcini, gnochetti di ortica, noci, castagne burolle, miele, i piatti preparati nei Rifugi, birra artigianale, e oh si, meglio che smettiamo.


57 cinesi8Amici provenienti da altre parti del mondo hanno cominciato a venire per farci visita. Noi li abbiamo portati in giro a camminare, a vedere mucche e pavoni, ad assaggiare il latte crudo e, se lo desideravano, li portavamo fino al ‘Rifugio Brioschi’. Era sempre un piacere condividere tutte queste magnifiche cose con loro.

 

Certamente, siamo ancora lontani dall’essere originari di qui. Molte cose ancora ci confondono: come coltivare bene piante e vegetali in un clima alpino? Questi cani incatenati davanti alla fabbrica e chiusi in gabbia sono felici? Perché non possiamo nutrire i gatti che ci trattano come amici? Probabilmente è perché noi pensiamo alla natura in modo sbagliato? E così via.

 

Progetti

Alla fine, sono stati già tre anni che lavoriamo e viviamo a Pasturo. Quindi, come abbiamo fatto per trovare lavoro? Come riusciamo a vivere qui?

Agli inizi, non avevamo alcuna offerta da nessuna società. Ispirati da un tipo di Permesso di Soggiorno chiamato di: “Lavoro Autonomo”, ci siamo detti ok, facciamolo, così siamo indipendenti! Quasi nello stesso tempo, l’architetto londinese Didier Ryan, ci chiamò e ci invitò a lavorare con lui su alcuni progetti. Noi non potevamo andare a Londra immediatamente, perché avevamo molti problemi burocratici riguardo al permesso di soggiorno per lavoro presentato qui. Così lavorammo insieme per quasi un anno solo attraverso internet, prima che ci incontrassimo per la prima volta di persona a Londra. Tutti noi ci rendemmo conto che lavorare da lontano via internet, non solo non mina l’efficienza del nostro lavoro, ma persino lo migliora perché dobbiamo comunicare in modo più preciso e solo quando è necessario.

Dobbiamo essere grati a quelli che si sono fidati e hanno lavorato con noi da lontano. Essi ci hanno incoraggiato ad essere indipendenti. 

Grazie al “lavoro da casa”, potevamo risparmiare il tempo del pendolarismo per cuocere piatti sani e saporiti e poi identificare fiori, alberi e uccelli e trascorrere gran parte del nostro tempo con il nostro gatto. Grazie al fatto di vivere a Pasturo, potevamo respirare aria buona, mantenerci in movimento e allenarci in montagna o nella valle, essere più calmi, rilassati e concentrati, acuire la nostra sensibilità e, cosa più importante, avere la “Natura” come nostra splendida compagna. **

E’ stato un triennio molto fruttuoso: abbiamo realizzato l’architettura di un’abitazione, che verrà ultimata entro l’anno; abbiamo fatto esperienza di insegnamento al Politecnico di Milano; abbiamo operato in progetti di visual identity, creazione di siti web e applicazioni per smartphone per una neonata società di Pechino; abbiamo esposto nostre opere alla XXI Triennale; abbiamo ideato un’istallazione luminosa poi realizzata in Wuhan; etc, etc.

E tutte queste cose sono state fatte a Pasturo.

Questo essenzialmente è come siamo finiti qui e anche ciò che stiamo facendo ora. Senza conoscere nessuno che avesse già fatto qualcosa del genere o almeno provato, così, senza aver programmato nulla in anticipo, abbiamo solo tentato di fare del nostro meglio per riuscire a comprendere e superare una cosa dopo l’altra, gradualmente. Festina lente.

Infine...
A Pasturo è iniziata la nostra carriera come liberi professionisti, architetti e designer. Collaboriamo con gente di ogni parte del mondo riguardo: architettura, progettazione, grafica, installazioni, prodotti e applicazioni di telefonia mobile. Scriviamo e disegniamo, condividendo la nostra esperienza di vita qui con il mondo Cinese.

 

Il nostro sito web: http://claudeverett.org
Facebook: www.facebook.com/claudeverett

 

                                                                               Tao e Yoko

 


IL GRINZONE n.57