Basta un filo di vento



Protagonista assoluta del romanzo "Basta un filo di vento" di Franco Faggiani è la Conventina, una vasta e articolata tenuta sulle colline dell'Oltrepò pavese, strette tra la pianura padana e l'Appennino.
L’io narrante", il conte Gregorio Bajocchi del Drago, chiamato da tutti "el sciur padrùn", proprietario della Conventina, riceve un giorno per telefono una interessante e vantaggiosa proposta di vendita. 
Ecco la proustiana "madeleine" che mette in moto il flusso di memoria di Gregorio: la Conventina diventa il teatro di una rappresentazione con numerosi e ben caratterizzati personaggi, le cui vicende si intrecciano in una piccola "comédie humaine": amori e rancori, gioie e dolori, fughe e ritorni, successi ed insuccessi, lo scorrere della vita quotidiana. 
A tenere insieme il tutto è l'ambiente collinare, la natura che consola, il fluire del tempo nelle scansioni stagionali, ma soprattutto i rapporti interpersonali, caratterizzati da sentimenti di amicizia, di rispetto, di condivisione, di aiuto reciproco, elementi tipici delle società contadine.
L'autore del romanzo è un giornalista e lo si avverte dal tipo di scrittura lineare, semplice, piana, con una prevalenza del dialogo sulla descrizione, e ancora di più dalla capacità di rendere credibile l'intreccio delle vicende narrate.
Infatti, letta l'ultima pagina del romanzo, viene da chiedersi se davvero esiste ancora una civiltà contadina quale quella descritta; tuttavia, anche se non lo fosse nella realtà, lo è certamente nella finzione letteraria.

 

                                                                                             Carlo Amanti


 


Indicazioni bibliografiche

Franco Faggiani, Basta un filo di vento, Fazi editore,2024, pag.259.




IL GRINZONE n. 89