Un cuore così bianco

“Corazon tan blanco”, in italiano ”Un cuore così bianco”, è il secondo libro dello scrittore spagnolo Javier Marias di cui propongo la lettura, dopo la raccolta di racconti “Mentre le donne dormono”. 
Il titolo, tratto dal Macbeth di Shakespeare, e l’incipit del racconto “Non ho voluto sapere, ma ho saputo”, offrono in sintesi al lettore una efficace traccia di lettura.
Si tratta di un tipo particolare di “giallo psicologico”, che inizia con la indimenticabile scena del suicidio di una giovane donna al rientro dal viaggio di nozze e che si conclude con un finale aperto, lasciando al lettore la scelta sul verdetto di colpevolezza o di assoluzione.
Il narratore, interprete in organismi internazionali, è il figlio di terzo letto, vero rompicapo familiare, di un torbido critico d’arte compromesso con il franchismo; novello sposo, già durante il viaggio di nozze, cominciano ad addensarsi sul suo matrimonio neri nuvoloni di malessere e inquietanti presentimenti di disastro.
Il racconto di Marias mette in crisi valori tradizionali della civiltà occidentale, in particolare l’istituzione del matrimonio, ma anche, più in generale, le relazioni interpersonali, dominate dal segreto e dal sospetto.
Il linguaggio del racconto è ricco e articolato, sovente caratterizzato da periodi lunghi con una struttura sintattica complessa, che richiede una attenzione costante del lettore, ripagato nel suo sforzo da contenuti decisamente profondi. 
Carlo Amanti
Indicazioni bibliografiche
Javier Marias, Un cuore così bianco, ed. Einaudi, € 12,80.
IL GRINZONE n. 86