The Game



In questo spazio ci si è già occupati di Alessandro Baricco presentando il suo libro del 2006 “I barbari”.

Con questo nuovo lavoro, lo scrittore piemontese riprende il filo di quel discorso, descrivendo analiticamente e commentando acutamente il processo, tutt’altro che concluso, che ci ha portati dal mondo analogico all’ “oltremondo” digitale.

La maggior parte degli umani, più o meno consapevolmente, ha percepito che sta vivendo un passaggio d’epoca, una rivoluzione certamente tecnologica, ma forse ancor di più mentale, un profondo mutamento antropologico, in cui la vecchia icona della nostra civiltà: uomo-spada-cavallo si è trasformata in questa: uomo-tastiera-schermo.

Vent’anni fa queste “cose” (l’elenco è largamente incompleto) semplicemente non esistevano: Wikipedia, Facebook, Skype, Netflix, Twitter, Instagram, Airbnb ecc., ecc. Facile, ma sbagliato, dire: e chi se ne frega! Baricco individua l’origine de “Il gioco”, come da titolo del libro in esame, appunto in un videogioco nel complesso idiota del 1978 “Spaces Invaders”; da lì il Personal Computer, la digitalizzazione della musica, delle foto, dei film, il World Wide Web, Google ecc. ecc. fino all’Intelligenza Artificiale.

Un buon viaggio al lettore ed un auspicio non tanto per me, ormai out of the game, ma per i miei nipotini: che l’ottimismo granitico che impregna il bel libro di Baricco trovi compiuta realizzazione.

 

                                                                              Carlo Amanti



Indicazioni bibliografiche

Alessandro Baricco, The Game, pag. 336


IL GRINZONE n.70