VOLI NUZIALI AL PIALERAL

 

Forse non tutti sanno che le api si accoppiano volando. Si chiama volo nuziale e la futura regina esce dalla casetta dove è nata pochi giorni prima e si lancia ancor vergine verso il cielo, pronta all’accoppiamento. Ci vuole una bella giornata e temperatura mite, ma se tutto va bene nel suo volo la vergine cattura l’attenzione di uno sciame di fuchi (i maschi) che bighellonano a zonzo nelle radure e tra gli alberi. I fuchi la inseguono, lei vola veloce, solo i più forti potranno raggiungerla e accoppiarsi con lei: è la selezione naturale. Non gliene basta uno, ne vuole tanti anche dieci, meglio ancora quindici. Il fuco l’agguanta in volo, si piega, la penetra col suo fallo maturo, la feconda e vinto ricade a morire lasciando il posto al prossimo.

La regina, ormai non più vergine, ritrova la strada di casa e conserva in un apposito organo il seme fecondo che ha accumulato nel suo unico volo nuziale. L’aspetta una vita di due o forse tre anni nel buio tepore della sua casetta in cui deporrà anche centinaia di migliaia di uova che saranno fecondate dal seme conservato da allora.

Da quelle uova fecondate nasceranno migliaia di api operaie che raccoglieranno nettare e polline dai fiori per allevare le loro sorelle più giovani. Sono le api che vediamo ronzare intorno agli alveari nella buona stagione. Se la stagione è propizia, e i cambiamenti climatici degli ultimi anni purtroppo non aiutano, il miele raccolto è molto di più di quello che serve all’allevamento della covata e per superare l’inverno. E l’apicoltore può quindi raccogliere l’eccedenza per sè. Ma naturalmente l’apicoltore è anche un allevatore e vorrebbe che le sue famiglie di api fossero famiglie composte da api sane, resistenti alle malattie e ai parassiti, longeve, con ali robuste per volare sicure col carico di nettare da riportare a casa, con uno spiccato senso dell’orientamento per non perdere la via del ritorno e che siano di buon carattere e non troppo aggressive quando vengono ispezionate.

Per ottenere tutte queste buone caratteristiche ci vuole la selezione. Ovvero dobbiamo scegliere le famiglie migliori da cui produrre le future regine. Sì perché gli apicoltori più esperti sono in grado di produrre, anche in gran numero, delle regine vergini a partire da una o da poche famiglie. Vergini che una volta fecondate serviranno a sostituire quelle meno valide o potranno essere vendute ad altri apicoltori. Ed eccoci arrivati al punto. Vogliamo lasciare che una regina vergine, frutto della paziente selezione dell’apicoltore, venga fecondata da un gruppo di fuchi qualsiasi, senza arte né parte che per puro caso ciondolavano nel posto giusto al momento giusto? Certamente no!



La cosa giusta da fare è portare le regine vergini in un’area precisa, dove non siano presenti altro che fuchi di sicura origine.

In località Pialeral in Comune di Pasturo, alle pendici della Grigna, a 1400 m s.l.m., abbiamo individuato un sito con le caratteristiche giuste e col Progetto Beenomix (finanziato da Regione Lombardia col PSR 2014 – 2020) è stato costituito un Sito di Fecondazione Controllato (SFC) protetto e autorizzato da una specifica Ordinanza Comunale.

Firmata dal Sindaco e dalla giunta Comunale, questa ordinanza è un lodevole contributo al progetto che con lungimiranza intravede anche una valorizzazione del territorio ed un futuro vantaggio per gli apicoltori locali.

Qui, i fuchi sono prodotti unicamente da un gruppo di 15 regine (vengono infatti definite all’inglese Drone-producing Queen, DPQ) che hanno la speciale caratteristica di essere tutte tra loro sorelle e figlie di una regina che aveva allevato una famiglia straordinaria per tutte quelle caratteristiche desiderabili e ricercate dall’apicoltore. Pialeral è quindi saturata da fuchi altamente selezionati per fecondare delle vergini altrettanto altamente selezionate. Ecco perché altri apicoltori non devono portare le loro famiglie in quella zona, i loro fuchi potrebbero infatti compromettere la selezione che il Progetto sta conducendo.

Il Progetto Beenomix sta terminando, ma è già in pista una nuova proposta al vaglio di Regione Lombardia: il Progetto Beenomix 2.0. Col nuovo progetto, se verrà approvato, sarà messo a disposizione degli apicoltori lombardi che producono regine vergini una apposita area di accoppiamento (ADA) di cui tutti potranno beneficiare. Questa ADA sarà popolata da decine di DPQ capaci di garantire la fecondazione di migliaia di regine vergini con fuchi di eccellente qualità. Guardando lontano l’accoppiamento libero perderà importanza e con questo si ridurranno anche i rischi di erosione genetica delle nostre varietà. Ci vuole pazienza naturalmente, ma anche un po’ di disciplina!

 

                                                                                            GP&EB


IL GRINZONE n. 66