Italiani, brava gente?



Sull’onda dell’interesse per la memoria storica del nostro paese, anche in seguito alla pubblicazione dei controversi libri di Gianpaolo Pansa sulle vicende dell’immediato secondo dopoguerra in Italia, propongo la lettura del volume di Angelo Del Boca “Italiani, brava gente?”.

L’ autore è unanimemente riconosciuto come il più illustre tra gli storici del colonialismo italiano ed ha dato alle stampe numerosi testi sull’argomento.

La domanda contenuta nel titolo del libro è volutamente provocatoria e sostanzialmente retorica, dettata dalla volontà di sfatare il mito ed il luogo comune di un colonialismo italiano più umano, più tollerante, meno brutale rispetto a quello di Inglesi, Francesi, Spagnoli, Portoghesi.

Ecco dunque sfilare, in una specie di galleria degli orrori, gli episodi più efferati, quelli che costituiscono senza dubbio le pagine più buie della nostra storia nazionale: la feroce repressione del cosidetto brigantaggio, la costruzione di veri e propri lager nelle colonie e sul territorio italiano, l’ uso dell’iprite e di altri gas tossici in Etiopia durante la guerra di conquista, i tentativi di bonifica etnica in Slovenia durante la seconda guerra mondiale.

Dalla lettura del libro si può ricavare la seguente conclusione: la vera differenza tra noi e gli altri paesi, che hanno avuto imperi coloniali, consiste essenzialmente nella nostra pervicace volontà di rimuovere questo passato dalla memoria collettiva.

 

                                                                                                 Carlo Amanti

 

Angelo Del Boca, Italiani, brava gente?, Neri Pozza editore, Vicenza, 2005

IL GRINZONE n.17