American Youth. Un omicidio involontario



Da qualche tempo sono soliti all'onore (si fa per dire) delle cronache i "naziskin", giovanissimi occidentali dai crani spesso rasati, conosciuti anche come "black bloc", huligans, pacifisti violenti, bulli etc.
Le loro "imprese" consistono in incendi di macchine e motociclette, gare di velocità contromano, stupri di gruppo e, nella versione casereccia italiana, lanci di poltrone e motorini negli stadi e di sassi dai cavalcavia.
Ha qualche utilità chiedersi quali pensieri, passioni e pulsioni spingano i nostri eroi a comportamenti così stupidi, violenti e distruttivi. Una risposta viene dagli Stati Uniti, nell'opera prima di Phil La Marhe, intitolata "American Youth. Un omicidio involontario".
Protagonista del libro è Ted, appartenente ad un gruppo di quindici ragazzi fanatici ed ultraconservatori nella profonda, ottusa e violenta periferia americana.
Le terribili vicende di cui Ted è responsabile – la più sconvolgente delle quali è l'omicidio citato nel titolo- gli cascano addosso, senza che neppure se ne renda conto.
D'altra parte Ted, come tutti i componenti del gruppo e gli abitanti della cittadina, in cui si svolgono i fatti, sono senza eccezione, macchiati da un grave peccato originale, che ammorba per altro tutti gli Stati Uniti: l'amore, anzi la passione sfrenata per le armi.
Un gran bel romanzo, anche se l'argomento lo rende un po' cupo: un romanzo notturno, anche in pieno giorno.

 

                                                                              Carlo Amanti

 

 


Phil La Marche, American Youth. Un omicidio involontario, Bompiani, 2007, pagg. 249.    
IL GRINZONE n.26




 

 

Da qualche tempo sono soliti all'onore (si fa per dire) delle cronache i "naziskin", giovanissimi occidentali dai crani spesso rasati, conosciuti anche come "black bloc", huligans, pacifisti violenti, bulli etc.

Le loro "imprese" consistono in incendi di macchine e motociclette, gare di velocità contromano, stupri di gruppo e, nella versione casereccia italiana, lanci di poltrone e motorini negli stadi e di sassi dai cavalcavia.

Ha qualche utilità chiedersi quali pensieri, passioni e pulsioni spingano i nostri eroi a comportamenti così stupidi, violenti e distruttivi. Una risposta viene dagli Stati Uniti, nell'opera prima di Phil La Marhe, intitolata "American Youth. Un omicidio involontario".

Protagonista del libro è Ted, appartenente ad un gruppo di quindici ragazzi fanatici ed ultraconservatori nella profonda, ottusa e violenta periferia americana.

Le terribili vicende di cui Ted è responsabile – la più sconvolgente delle quali è l'omicidio citato nel titolo- gli cascano addosso, senza che neppure se ne renda conto.

D'altra parte Ted, come tutti i componenti del gruppo e gli abitanti della cittadina, in cui si svolgono i fatti, sono senza eccezione, macchiati da un grave peccato originale, che ammorba per altro tutti gli Stati Uniti: l'amore, anzi la passione sfrenata per le armi.

Un gran bel romanzo, anche se l'argomento lo rende un po' cupo: un romanzo notturno, anche in pieno giorno.

 

 

Indicazioni bibliografiche

Phil La Marche, American Youth.Un omicidio involontario, Bompiani, 2007, pagg. 249, € 8,50.