Bambini nel tempo


64 Bambini nel tempo


Tutto ciò che aveva preceduto quell’evento non era che finzione, una banale e frenetica imitazione del dolore”. “L’evento” sconvolge la vita tranquilla e felice, almeno apparentemente, di Stephen Lewis, un affermato scrittore di libri per ragazzi: una mattina, in un piccolo supermercato di Londra, Kate, la figlia di tre anni, semplicemente “sparisce” sotto gli occhi del padre (rapita, uccisa, rubata?), per non ricomparire mai più.

Il trauma è insostenibile sia per lui sia per la moglie Julie, affermata violinista ed insegnante, la quale abbandona il marito e compra casa nel Kent; entrambi, nella loro solitudine, si riducono in uno stato di pura sopravvivenza, incapaci di elaborare il lutto.

Nel romanzo le loro vicende si intrecciano con quelle dei coniugi Darke, Charles e Thelma, il primo un uomo politico di grande successo, la seconda un’insegnante universitaria di fisica teorica; anch’essi improvvisamente ed inopinatamente decidono di cambiare vita, trasferendosi in un solitario cottage di campagna nel Suffolk, dove matura un’altra tragedia.

Sullo sfondo del libro, quasi in filigrana, l’Inghilterra post-thatcheriana, velenosamente ritratta con una satira impietosa ed inquietante delle mode culturali relative all’educazione dei ragazzi (vedi l’incipit di tutti i capitoli).

Uno dei temi centrali del romanzo - che prende spunto da una citazione di T.S.Eliot: “Il tempo presente e il tempo passato/son forse presenti entrambi nel tempo futuro./E il tempo futuro è contenuto nel tempo passato” - è la sfuggente ed eterna questione del tempo; quello lentissimo della paura; quello “relenti” nella straordinaria descrizione di un incidente stradale; la sua indifferenza nei processi di memoria; il suo illusorio fluire; la finzione del tempo presente.

In questo libro, a mio avviso il capolavoro di McEwan, è davvero mirabile la capacità dello scrittore di tenere sotto controllo vicende e temi che si intrecciano e si fondono su piani spaziali e temporali diversi e di rappresentare in un insieme rigorosamente coerente rabbia ed ironia, pianto e speranza, disperazione ed umorismo, insomma la vita.

Sul finale agro-dolce, il giudizio al lettore.

 

                                                                                               Carlo Amanti


Jan McEwan, Bambini nel tempo, Einaudi.

 

 IL GRINZONE n.64