Un po' di compassione


65 Un po di compassione


Un piccolo ma prezioso libro polifonico, che ha come tema la muta sofferenza dell’animale; vi compaiono brevi ma intensi scritti di pezzi da novanta della letteratura: Karl Kraus, Franz Kafka, Elias Canetti, Joseph Roth.

Un breve cenno biografico merita l’autrice della commovente lettera, che dà il titolo al volumetto   “Un po’ di compassione”: Rosa Luxemburg, la rivoluzionaria ebrea tedesca fondatrice, con Karl Liebknecht, della Lega di Spartaco. Nel dicembre del 1917 entrambi sono in carcere e dopo pochi mesi saranno barbaramente trucidati. Rosa scrive dunque una lettera alla figlia di Karl dalla prigione di Breslavia, descrivendo una scena di atroce violenza nei confronti di un bufalo, una gratuita ferocia a cui ha assistito.

La lettera viene pubblicata da Karl Kraus in un giornale di Vienna nel 1920, suscitando un astioso commento, non importa se vero o fittizio, di una “lettrice di Innsbruck” ed una risposta ferocemente sarcastica di Kraus. Mi viene da pensare che la suddetta signora, se realmente vissuta e sopravvissuta, abbia applaudito, vent’anni dopo, all’Anschluss di Hitler.

Il bufalo di Breslavia richiama inevitabilmente il malandato ronzino, abbracciato da Nietzsche in una piazza torinese, ma nella Luxemburg la compassione per l’animale che soffre è accompagnata dalla volontà di combattere, oltre allo sfruttamento dell’uomo, la brutalità della guerra, opera sciagurata, come scrive Kraus, di “una degenerata sottospecie d’animale che ha solo due gambe, ma in compenso due braccia per uccidere”.

Degli altri scritti che completano il volumetto, quello di Kafka risuona dello straziante muggito del bue vivo, fatto a brandelli e divorato dai “nomadi”, un urlo che riporta ad un dolore primigenio talmente intenso da non poter essere neppure più oggetto di compassione e che rimanda al potere antico ed assoluto dell’uomo sull’animale.

La sconvolgente “angoscia della posizione eretta” impone all’uomo, secondo Canetti, l’obbligo morale di un avvicinamento alla condizione animale e di una rinuncia al suo totale dominio.

Oggi, preso atto di una crescita di sensibilità da parte ancora di esigue minoranze, è cambiato nella sostanza qualcosa?

 

                                                                                                Carlo Amanti

 

Rosa Luxemburg, Un po’ di compassione, Adelphi. Biblioteca minima, pp. 65.


 

 IL GRINZONE n.64