Superficie


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IL nome dello scrittore Diego De Silva e del suo “alter ego” letterario Vincenzo Malinconico ed il libro “Sono contrario alle emozioni” dovrebbero essere conosciuti dai lettori di questa rubrica.

Recentemente è uscito dello stesso autore un volumetto di un centinaio di pagine, che mi ha molto incuriosito: si intitola “Superficie” ed ha in copertina una intrigante e coloratissima illustrazione di Filippo Sassoli, con una decina di brevi frasi, che immediatamente chiariscono il contenuto ed il senso del libro.

Potremmo definirlo uno zibaldone che, con buona pace del grande Leopardi, non raccoglie profondi e sudati pensieri, bensì un elenco di luoghi comuni, frasi fatte, nonsense, battute, aforismi e tic verbali.

Ma è proprio questo stupidario da maggioranza silenziosa, da ceto medio riflessivo, da circolo radical chic a determinare una specie di reazione chimica letteraria, che provoca nel lettore sane e sonore risate.

Si tratta di un gioco apparentemente di “superficie”, ma capace di andare più a fondo, provocando una sarabanda dell’intelletto.

Qua e là compaiono citazioni di film, canzoni, serie tv, altre opere letterarie che, diversamente da quanto sostiene ironicamente l’autore nel riepilogo finale, non sono per niente tirate in ballo a capocchia.      

Non si colpevolizzi tuttavia il lettore se non ha diretta conoscenza di tutti i riferimenti proposti: per esempio chi conosce i “Teletubbies”, se non i nonni ben contenti di guardare i cartoni animati con i loro nipotini?

A buon conto il libro è impreziosito anche da brevi frasi fulminee, destinate ad imprimersi nella mente; un esempio fra i tanti: “Il Padre Nostro contiene una delegittimazione esplicita del recupero crediti”.

“Mala tempora currunt”: forse è meglio accontentarsi di restare in “superficie”, perché andando sotto si rischia grosso di annegare.

 

                                                                                       Carlo Amanti

 

Diego De Silva, Superficie, Einaudi.

 

IL GRINZONE n. 63