La scatola nera


 

Una cara amica rileva che la maggior parte delle proposte riguarda autori stranieri. Concordo che è statisticamente vero.
Non sono però afflitto di esterofilia letteraria: la nostra narrativa non ha niente da invidiare a quella di qualsiasi altro paese. Più semplicemente credo che non sia mio compito segnalare gli ultimi best seller, vincitori di uno dei numerosi premi letterari italiani, in quanto questi libri hanno già un’ampia pubblicizzazione su tutti i media, offrendo quindi al lettore elementi sufficienti per una scelta consapevole.

E allora, anche in questo caso, un autore straniero,  Amos Oz, uno dei maggiori interpreti della grande letteratura israeliana.

Il romanzo epistolare “La scatola nera” fa riferimento a quello strumento che contiene le spiegazioni dei disastri aerei: “Come dopo un incidente aereo, ci siamo messi a decifrare, per corrispondenza, il contenuto della scatola nera della nostra vita”.

Ilana ed Alec non si sentono da sette anni; dopo il divorzio lui si trasferisce negli Stati Uniti, insegna in una Università dell’Illinois e diventa celebre per gli studi sul fanatismo religioso. Lei rimane in Israele con il figlio Boaz, adolescente bello ed aitante, ribelle e scapestrato, si risposa con un ebreo rigidamente ortodosso ed ha una figlia di nome Yifat.

Il romanzo si apre con una lettera di Ilana ad Alec, con una pressante richiesta di aiuto economico per il loro figlio Boaz. Da qui si sviluppa una fitta rete di rapporti epistolari tra i due, con la partecipazione di altri personaggi minori, attraverso la quale si ricompone un quadro di generale e profonda sofferenza, di crudeltà di tutti contro tutti, di violenza verbale, di astio sarcastico, ma in controluce anche di un estremo bisogno di empatia, un’analisi spietata del potere distruttivo di un rapporto di amore.

Seppure sotto traccia, si avverte nel libro anche un rimando alla precarietà e alla drammaticità della situazione israeliana e alla difficoltà di rapporto con i vicini, in particolare con il popolo palestinese.

La scrittura di Oz è complessa, articolata, esuberante, sensuale, icastica; lo scrittore magistralmente adatta i diversi registri linguistici alla complessità dei sentimenti, delle passioni e delle emozioni che descrive.

 

                                                                                               Carlo Amanti


Amos Oz, La scatola nera, Universale economica Feltrinelli, pg. 210.

IL GRINZONE n.61