Come cavalli che dormono in piedi



Presentando il libro di Henry Barbousse “Il fuoco”, ambientato sul fronte franco-tedesco della Grande Guerra, mi ero ripromesso di ritornare sull'argomento, nella ricorrenza del centenario di quei tragici avvenimenti.
Lo faccio consigliando la lettura del libro di Paolo Rumiz “Come cavalli che dormono in piedi”. Il volume nasce da un bisogno esistenziale e da un debito morale dell'autore nei confronti dei trentini e dei giuliani, ed in particolare del nonno Ferruccio, combattenti nell'esercito imperiale, sul fronte russo, in quanto  cittadini dell'impero asburgico.
Lo scrittore parte dunque dalla sua città, Trieste, alla volta della Galizia, in un viaggio della memoria.

La storiografia e la letteratura della prima guerra mondiale, che hanno lasciato numerose testimonianze relative al fronte occidentale franco-tedesco e a quello italo-asburgico, non sono altrettanto ricche per quanto concerne il fronte orientale.

Il libro di Rumiz ci offre una testimonianza agghiacciante di quanto é successo in quel territorio, che a ragione può essere considerato l'ombelico dell'Europa: indicibili massacri e disumane efferatezze, che portano l'autore a concludere che proprio in quell'inferno dantesco é cominciata la catastrofe dell'Europa.
In questo pellegrinaggio della memoria, le luci dei piccoli cimiteri evocano le voci dei soldati: polacchi, austriaci, ucraini, russi, tedeschi e italiani, tutti riconciliati e uniti nella morte, quella unione che l'Europa sta faticosamente cercando di costruire e che oggi viene stoltamente contestata e messa in discussione.

La scrittura di Rumiz è essenziale, senza una parola di troppo, e nel contempo immaginifica, lirica ed evocativa.
Il titolo del libro e la copertina sono una vera “scopertina”.

Invito il  lettore a fare un esperimento: prima di iniziare la lettura, aprire a caso il libro e leggerne anche solo qualche riga; vi troverà una ragione sufficiente per ritornare alla prima pagina ed arrivare d'un fiato all'ultima.

 

                                                                                                Carlo Amanti



Paolo Rumiz, Come cavalli che dormono in piedi, Feltrinelli, 2014. 

IL GRINZONE n.54