La vera vita



Il filosofo francese Alain Badiou è uno dei più importanti ed acuti pensatori contemporanei. Il suo libro “La vera vita”, col sottotitolo “Appello alla corruzione dei giovani” (che richiama il filosofo greco Socrate, condannato a morte con l'accusa pretestuosa di corrompere la gioventù), è dedicato e rivolto ai ragazzi e alle ragazze di oggi, ma anche a chi di loro si occupa o dovrebbe occuparsi: genitori, insegnanti, educatori, sacerdoti, politici.
Nel primo capitolo “Essere giovani oggi: senso e non senso”, l'autore individua i due nemici interiori dei ragazzi: la passione per la vita immediata e quella per la riuscita e il successo, analizzandone la fenomenologia; è ben consapevole peraltro dei tratti positivi che caratterizzano la gioventù contemporanea, in particolare la nuova libertà.
Nel secondo capitolo “A proposito del divenire contemporaneo dei ragazzi”, l'autore individua tre prospettive: quella del corpo pervertito, quella del corpo sacrificato e quella del corpo meritevole; ne analizza la fenomenologia, ne mette in evidenza i tragici risultati, suggerisce antidoti contro un esito apocalittico.
Il capitolo a mio avviso più avvincente, ma inevitabilmente più complesso, è quello dedicato alle ragazze; lo stesso autore comincia con questa affermazione cautelativa: “Sulla soglia di questo argomento, esito”. Il concetto intorno al quale si focalizza l'analisi è quello di “ femminilità prematura: se i figli sono immaturi per sempre, le figlie dal canto loro, sono mature da sempre”.
L'autore analizza le figure tradizionali della femminilità: la Domestica, la Seduttrice, l'Innamorata, la Santa e ne decreta la fine. Oggi dunque sulla figura femminile viene esercitata una forte pressione contemporaneamente in due direzioni: la prima mira ad unificare ogni donna, dando vita a quella che Badiou definisce la “donna-Uno”; la seconda pressione riguarda la maternità. L'autore auspica che siano le donne stesse a rifiutare la figura della donna-Uno, come esercito di riserva del capitalismo. Tra le righe fa capolino il grosso problema della crisi del femminismo classico e della pressante necessità di un ripensamento complessivo. Il libro si conclude con la certezza che “le donne inventeranno una nuova ragazza, che si proporrà di divenire la donna che le donne non sono e che debbono divenire”.

                                        

                                                                                                           Carlo Amanti


Alain Badiou, La vera vita. Appello alla corruzione dei giovani, Ponte alle Grazie.   

IL GRINZONE n. 58