Suite francese


48 Suite francese

 

Giugno 1940. Le bandiere uncinate delle truppe naziste stanno per entrare trionfalmente in Parigi. Gli abitanti sono in preda al panico; è un fuggi fuggi generale. Questi tragici avvenimenti fanno da sfondo all'opera di Irène Némirovsky “Suite francese”, una specie di sinfonia, prevista in quattro o cinque movimenti. Ce ne rimangono soltanto la prima e la seconda parte: “Temporale di giugno” e “Dolce”; l'autrice sarà ingoiata, il 17 agosto 1942, dall'inferno di Auschwitz.

La stessa vita della scrittrice è un romanzo tragico: nata a Kiev nel 1903, da una ricca famiglia di origini ebraiche, in seguito alla rivoluzione di Ottobre è costretta all'esilio, dapprima in Finlandia, poi in Svezia, per approdare infine in Francia, dove trova una nuova lingua ed una patria, che alla fine però sarà fatale sia a lei che al marito, malgrado la conversione di entrambi al cattolicesimo.

“Suite francese”, l'ultimo ed incompiuto lavoro della Nèmirovsky, uscito postumo addirittura nel 2004, denuncia da una parte la barbarie della guerra, come pochi altri romanzi hanno saputo fare, dall'altra il tracollo della Francia, con la sua società marcia, vigliacca, impaurita, pronta ad accettare docilmente la persecuzione, l'umiliazione, i massacri, fino alla vergogna del collaborazionismo di Vichy.

La prima parte, intitolata “Temporale di giugno” descrive, come detto, la fuga in massa dei parigini all'arrivo dei nazisti e presenta un'umanità allo sbando, priva di qualsiasi ideale, interessata solo al proprio immediato ed egoistico interesse, dominata da una ripugnante meschinità.

La seconda, “Dolce”, è incentrata su una struggente storia d'amore tra una giovane donna francese, il cui marito è prigioniero dei tedeschi, ed un ufficiale nazista.

Non può sfuggire al lettore la strabiliante capacità nel descrivere la natura, gli animali, la luce del sole, il chiarore della luna, le infinite sfumature dei colori dei fiori.

Per eventuali innamorati di Irène, chi scrive suggerisce la lettura dell'imperdibile libro “Come le mosche d'autunno”.

 

                                                                              Carlo Amanti


Irène Némirovsky, Suite francese, Adelphi, 2013.

IL GRINZONE n.48