L'estraneo



Confesso una delle mie tante lacune culturali: non amo particolarmente i gialli, le spy story, gli horror ed i thriller. L’ultima mia lettura al riguardo risale a molti anni fa; mi riferisco al libro, peraltro davvero intrigante, di Stephen King “Shining”, dal quale è stato tratto un omonimo film di grande successo, con la regia di Stanley Kubrick.

Indipendentemente dai miei gusti, molti lettori sono appassionati di questo genere di racconti; per loro, e per tutti, spero di aver trovato un libro coinvolgente.
La storia è ambientata in Baviera, vicino a Monaco, ai nostri giorni, e coinvolge due fidanzati conviventi: Erik lavora per una ditta di engineering, Joanna è una fotografa australiana, di famiglia ricca e influente, trasferitasi in Germania per ragioni professionali, ma soprattutto a causa di un pessimo rapporto con il padre.   
Una sera Erik rientra a casa, dopo il lavoro, e fa una scoperta sconvolgente: Joanna non lo riconosce più, è diventato per lei un “estraneo”; per di più dalla casa è sparita ogni cosa che in qualsiasi modo lo riguarda, perfino gli abiti.
E tanto basti, per non guastare il piacere della lettura.
Il racconto è pieno di suspence e di continui colpi di scena, ma non già per gli sprizzi di sangue, le sparatorie, gli inseguimenti in macchina, le torture, insomma per un gratuito sfoggio di violenza; al contrario si tratta di un thriller psicologico, in cui predomina l’analisi dei sentimenti, dei pensieri, delle ossessioni, degli incubi dei protagonisti.

In filigrana si scopre uno dei temi tipici della narrativa contemporanea: l’incapacità di comunicazione; infatti, mai come ai nostri giorni, l’uomo ha avuto a disposizione strumenti per mettersi in relazione con il prossimo e forse mai, come oggi, ci sentiamo indifferenti l’uno all’altro.
Che cosa può abbattere il muro dell’estraneità? L’amore (udite udite!), sostengono gli autori.

Un’ultima osservazione relativa alla struttura del libro: la tecnica usata dagli autori è quella dell’io narrante; qui però gli “io” narranti sono due Erik e Joanna e si dividono equamente ed alternativamente i capitoli; mi piace pensare che anche i due autori si siano spartiti il compito.

 

                                                                                                                                   Carlo Amanti

 

Ursula Poznanski-Arno Stroebel, L’estraneo, Giunti, pag. 403.

IL GRINZONE n.59